3) Quanto costa rendere disponibili i dati in formato open?

Come ogni processo innovativo, fare open data richiede un investimento iniziale in termini di ore uomo dedicate all’apprendimento di come estrarre e pubblicare dati e di come far diventare queste attività nuovi processi incardinati nell’organizzazione del proprio lavoro. Inoltre va tenuto conto che il miglioramento della “qualità” dell’Open Data comporta costi crescenti, anche solo in termini di risorse dedicate.


Al di là di tali investimenti, però, fare open data non presenta ulteriori costi specifici perché:

  • le licenze che vengono applicate ai dati sono totalmente gratuite;
  • la disponibilità dei dati in formati adatti all'utilizzo automatico da parte di programmi per elaboratori è generalmente una prerogativa dei dati “grezzi” cioè caratterizzati dal più alto livello di disaggregazione che tendenzialmente sono già a disposizione dell’ente;
  • le reti telematiche pubbliche attraverso le quali rendere disponibili i dati sono già disponibili: gli enti hanno la possibilità di utilizzare il portale nazionale dei dati aperti (così come numerosi altri portali regionali), che permettono l’indicizzazione dei dati pubblicati attraverso software ormai riconosciuti come standard internazionali.